Azzolina e la scuola aperta, il pressing sul Ministro dell’Istruzione

scuola aperta

Il Ministro dell’istruzione Lucia Azzolina in questo periodo è sotto attacco costante per le decisioni che ha preso in merito alla gestione della scuola. Infatti, il Ministro è del parere che la scuola deve restare aperta.

Azzolina sulla scuola non accetta mezzi termini. Infatti, sta facendo il possibile per non cedere e per dire che nonostante la condizione epidemiologica in questo periodo in tutta Italia siamo molto grave, bisogna fare il possibile per tenerle aperte. Ha specificato che continuerà a battersi per tenere le scuole aperte perché gli istituti scolastici rappresentano le cosiddette “principesse” delle attività produttive.

In una sua recente intervista, Azzolina sulla scuola è stata molto chiara e spiega che non vuole essere responsabile di un disastro educativo.

Azzolina, scuola resti aperta

In queste ore il Ministro dell’istruzione Azzolina sulla scuola è stata più che chiara. In Italia i casi covid oggi giorno hanno superato il milione e quindi si rischia di andare verso il lockdown totale. Però il premier Giuseppe Conte è convinto che questa chiusura delle zone dell’Italia, potrebbe essere la soluzione per scongiurare invece una chiusura totale.

Il consigliere del ministro della Salute Walter Ricciardi sul caso, ha spiegato che bisogna analizzare bene il caso scuole per decidere se tenerle aperte oppure chiuse. Azzolina sulla scuola però sembra non voglia fare sconti e ha spiegato che nelle prossime due settimane si prenderà una decisione definitiva in merito.

I nuovi casi tra gli studenti e le decisioni di Azzolina sulla scuola

Il Ministro dell’istruzione Lucia Azzolina sulla scuola ha fatto sapere che se è vero che ci sono i casi, queste però non possono essere certo considerate come un focolaio. Infatti, per Azzolina, la scuola rappresenta solo il 3,5% rispetto ai contagi del resto del paese. Gli studenti, più della metà già seguono le lezioni online con lo strumento della didattica a distanza per cui il Ministero dell’Istruzione ha stanziato diversi fondi.

Prima con il Decreto Scuola 2020, ma poi anche con il Decreto Ristori, se ha l’opportunità di potenziare il sistema della didattica a distanza, ma questo non significa chiudere a priori le strutture scolastiche. Alcuni sindaci però hanno chiesto la chiusura degli istituti scolastici e i governatori delle Regioni, come quelli della Puglia, Calabria e Campania, si sono accodati e poi successivamente hanno emesso delle ordinanze per la chiusura totale delle scuole nel loro territorio prevedendo le lezioni a distanza.

Una cosa che ha fatto molto arrabbiare il Ministro dell’istruzione Lucia Azzolina.

Le misure dell’ultimo Dpcm sulla scuola

Nel Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte dello scorso 3 novembre, Azzolina continua ad avere la meglio in questo senso. Infatti, si è deciso per non chiudere totalmente le scuole quanto piuttosto si è pensato di mettere in campo una strategia completamente differente.

L’obiettivo è quello di contenere il contagio. In generale, comunque le scuole dovranno restare aperte ma bisogna prevedere per le superiori la didattica a distanza. Invece, nelle zone rosse la didattica a distanza è prevista dalla seconda media. Per le zone arancioni invece, solo per le scuole superiori, così come per le zone gialle.

Poi bisogna analizzare caso per caso. Quello che è certo è che il dibattito in merito alle decisioni del Ministro Lucia Azzolina sulla scuola e tutt’altro che chiuso. Ecco perché, probabilmente si deciderà di analizzare i prossimi 15 giorni, per vedere se i provvedimenti presi con l’ultimo Dpcm possono migliorare la situazione.

Diversamente invece, si penserà ad una chiusura molto più grave con limitazioni più forti per contenere il contagio al massimo. La questione resta aperta e tutta da vedere.